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Data: 23/07/2018

L'improvvisa ondata di calore della notte del 27 luglio 1983 in alcune località del F.V.G.

Durante la notte del 27 luglio 1983 in una ristretta zona della fascia centro-orientale della regione Friuli Venezia Giulia, si è verificato un evento raro per il quale solamente in questi ultimi anni si è avuta una spiegazione scientifica: improvvisamente, alcune ore dopo il tramonto, si è verificato un notevole incremento di temperatura ed una caduta repentina dell'umidità nell'aria. Così scriveva il Messaggero Veneto il giorno seguente riportato nell'articolo qui sotto...

Sempre il Messaggero Veneto il 29 luglio 1983 scriveva:

Come già riferito ieri, l'eccezionale vampata ha messo in subbuglio la clientela del ristorante Ai Cacciatori (Redipuglia), prima sorpresa e poi impaurita dal forte sbalzo termico, arredi e piastrelle del locale erano roventi, come ha raccontato il proprietario - gli stessi vestiti parevano vicini all'autocombustione.

Sul notiziario dell'UMFVG n° III del 2004 (Meteorologica) ritroviamo alcune righe di cronaca di quella giornata (a cura di Marco Virgilio):

La giornata era stata calda ma senza eccessi, valori certamenti superiori in pianura, ma nessun record era in pericolo...almeno fino al tramonto. Con il sopraggiungere delle tenebre, sia pur con la pigrizia tipica del periodo, i termometri scesero sui valori abituali delle serate estive. Di lì a poco avvenne qualcosa di sconcertante. Tra le ore 23 circa e fin oltre la mezzanotte la temperatura cominciò a salire vertiginosamente in un'area piuttosto vasta e con centro di massimo impatto individuabile tra Fogliano e Redipuglia. Proprio in quelle località si evidenziarono i maggiori effetti imputabili al repentino surriscaldamento atmosferico. A quell'epoca molte furono le ipotesi formulate dagli esperti, ma tale fenomeno non è mai stato studiato approfonditamente, almeno fino a qualche anno fa. Risultano essere pochi anche i dati ufficiali di quest'incredibile ondata di calore. 

Ebbene, ma quali sono le origini di questa ondata di calore? L'evento in questione è stato recentemente analizzato da un gruppo di lavoro condotto da Fulvio Stel e Dario Giaiotti dell'ARPA Regionale; la possibile spiegazione dell'evento è stata collegata ad un'improvvisa amplificazione di un'onda interna ad un flusso nordoccidentale indotta dall'orografia. Non si è trattato quindi del consueto riscaldamento adiabatico per deboli flussi nordorientali (borino) a cui sono abituati gli abitanti della zona. 

             MAPPA TERMICA RIFERITA ALLA QUOTA DI 850 HPA (1500M) IL 28 LUGLIO 1983 H. 00:00

Si nota molto bene l'isoterma +25°C coinvolgere in modo netto tutto il nordest Italico sino a sconfinare oltr'Alpe.

Infine i dati catturati dalla centralina meteorologica presso l'aeroporto di Ronchi dei Legionari relativi al mese di luglio 1983 gentilmente concessi dall'amico Franco Indaco, allora in servizio presso lo scalo.

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